L'Archivio del Moderno dell'Accademia di architettura di Mendrisio e il Museo Cantonale d'Arte presentano, nell'ambito delle manifestazioni ufficiali promosse dalla Confederazione Elvetica e dal Cantone Ticino in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della nascita del Cantone e dei trecento anni della fondazione di San Pietroburgo, in collaborazione con il Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo, una mostra intitolata Dal mito al progetto. La cultura architettonica dei maestri italiani e ticinesi nella Russia neoclassica. L'esposizione intende documentare il contributo offerto dalla tradizione artistica italiana alla formazione della cultura architettonica russa in epoca neoclassica.
La mostra verrà presentata dapprima in Svizzera dal 5 ottobre 2003 al 2 febbraio 2004, presso le sedi espositive del Museo Cantonale d'Arte di Lugano e dell'Archivio del Moderno dell'Accademia di architettura di Mendrisio, e verrà in seguito allestita a San Pietroburgo presso il Museo dell'Ermitage dal 18 febbraio al 30 aprile 2004.
L'esposizione curata da Letizia Tedeschi, Direttrice dell'Archivio del Moderno e da Marco Franciolli, Direttore del Museo Cantonale d'Arte, è nata da una collaborazione scientifica tra i due istituti ed è stata sviluppata d'intesa con il Museo dell'Ermitage. Essa coinvolge importanti istituzioni museali e culturali russe e italiane, tra le quali il Museo dell'Accademia di Belle Arti di San Pietroburgo, il Museo Statale per la Storia di San Pietroburgo e il Museo di Architettura cusev di Mosca, l'Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte di Roma, l'Istituto di Slavistica, l'Università degli studi di Bergamo, l'Osservatorio Quarenghi di Bergamo.
La mostra si svolgerà sotto l'alto patrocinio del Presidente della Confederazione Elvetica Onorevole Pascal Couchepin, del Presidente della Federazione russa, Onorevole Vladimir Vladimirovich Putin e del Presidente della Repubblica italiana, Onorevole Carlo Azeglio Ciampi.
L'esposizione si articola in cinque sezioni tematiche, per un totale di ca. 300 opere.
Il periodo indagato dalla mostra si estende dall'ascesa al trono di Caterina II, nel 1762, alla morte dello zar Alessandro I, nel 1825. Nella Russia di quegli anni la pratica architettonica si sviluppò dal confronto e dall'interazione tra le diverse culture dei progettisti chiamati da ogni parte d'Europa ad operare a San Pietroburgo, a Mosca e nelle maggiori città dell'impero. Tra le componenti di questo fecondo innesto di culture, quella italiana ebbe una parte rilevante, sia per la comune origine di molti architetti e artisti, sia per il credito che la tradizione italiana poteva vantare sulla scena europea.
Per la prima volta verranno presentati al pubblico disegni, studi e modelli dei maggiori monumenti russi dell'epoca, eseguiti dalle più alte personalità artistiche del periodo, corredati da dipinti, arredi e oggetti d'arte provenienti dalle principali collezioni russe, italiane e svizzere.
Le cinque sezioni della mostra propongono una serie di approfondimenti tematici dedicati al rapporto tra Caterina II e l'Antico - all'origine della diffusione del gusto neoclassico in Russia -, alle architetture russe orientate alla cultura e alla tradizione italiana, al rapporto tra architettura e paesaggio - con particolare attenzione alle "residenze" imperiali di Carskoe Selo e di Pavlovsk-, all'architettura dei teatri, all'organizzazione dell'attività costruttiva e alla definizione delle carriere professionali dei principali protagonisti di quell'epoca. L'esplorazione degli innumerevoli cantieri che modificano il volto delle maggiori città russe consente di misurare l'apporto degli architetti e delle maestranze provenienti dalla Svizzera italiana , in particolare Luigi Rusca, Domenico Adamini e dall'Italia, Giacomo Quarenghi, Vincenzo Brenna, Carlo Rossi, alla costruzione della città russa, all'evoluzione delle tecniche costruttive e alla diffusione del gusto neoclassico nelle provincie più remote dell'impero russo.
I documenti esposti, di grande valore artistico e per la maggior parte inediti, offrono al pubblico uno spaccato significativo di un periodo di straordinaria fertilità artistica testimoniando, grazie anche ad un rigoroso taglio scientifico, la portata del contributo offerto alle arti e all'architettura russe dalla cultura italiana.
Il comitato scientifico della mostra è composto da eminenti studiosi internazionali quali Sergej Androsov, Piervaleriano Angelini, Alessandro Bettagno, Howard Burns, Marco Franciolli, Annamaria Matteucci, Gianni Mezzanotte, Nicola Navone, Letizia Tedeschi.
Il catalogo che accompagna la mostra, costituisce un'opera di riferimento in questo ambito di studi. Contiene saggi di specialisti svizzeri, italiani e russi, frutto di ricerche inedite, avviate in occasione di questo evento espositivo e sostenute dal Fondo Nazionale Svizzero per la Ricerca Scientifica, dall'Accademia di architettura dell'Università della Svizzera Italiana, dal Museo Cantonale d'Arte, dalla Fondazione della Collina d'oro e da enti privati. Sarà pubblicato in due lingue, in italiano per le sedi espositive di Lugano e Mendrisio, in russo per la sede espositiva di San Pietroburgo.